Introduzione

Introduction

Abstract

For the third time RiMe is hosting a Dossier dedicated to a Latin American country, a sign of the Journal's constant attention to that part of the world whose ties with our country are so great that it is not necessary to specify them further here.
After Argentina and Mexico - guests in numbers 6 and 7 of RiMe - it is the turn of Uruguay, a country whose historical and cultural events are closely intertwined from the first half of the nineteenth century first with those of the Kingdom of Sardinia and then with the Kingdom of Italy and, finally, with our Republic. Also in the case of this Dossier, we have tried to combine looks from documentary and literary sources in order to present the scholar and the reader with a sort of status quaestionis of the studies in progress in Italy on Uruguay, another Latin American country in which the Italian imprint is still very evident at different levels, which here in Italy, perhaps, at the level of visibility suffers a little 'competition' from countries better known as the terminals of the large Italian migration flows: we refer to Argentina and Brazil, well present in the collective imagination of the peninsular, although most of the time with stereotyped and imprecise visions.

Per la terza volta RiMe ospita al suo interno un Dossier dedicato a un Paese dell’America Latina, segno questo di una costante attenzione della Rivista per quella parte di mondo i cui vincoli con il nostro Paese sono tali e tanti da non dover essere qui ulteriormente specificati.
Dopo l’Argentina e il Messico – ospiti nei numeri 6 e 7 di RiMe – è la volta dell’Uruguay, un Paese le cui vicende storiche e culturali si intrecciano strettamente a partire dalla prima metà del XIX secolo dapprima con quelle del Regno di Sardegna e poi con il Regno d’Italia e, infine, con la nostra Repubblica. Anche nel caso del presente Dossier, si è cercato di giustapporre sguardi provenienti da fonti documentarie e letterarie al fine di presentare allo studioso e al lettore una sorta di status quaestionis degli studi in corso in Italia sull’Uruguay, un altro Paese latinoamericano in cui l’impronta italiana è ancora evidentissima a diversi livelli, il quale qui da noi, forse, a livello di visibilità soffre un po’ la “concorrenza” di Paesi più noti come terminali dei cospicui flussi migratori italiani: ci si riferisce a Argentina e Brasile, ben presenti nell’immaginario collettivo peninsulare, sebbene il più delle volte con visioni stereotipate e imprecise.