La donna tunisina tra legge musulmana, Codice dello Statuto Personale e il dopo Rivoluzione

The Tunisian woman between Muslim law, Code of Personal Statute and the post-Revolution

  • Raoudha Guemara Université de Tunis
Keywords: Bourguiba, Habib, El Haddad, Tahar, Tunisia, Islam, Donna, Codice dello Statuto Personale (CSP), Corano, Sunna, modernità, conservatorismo, Ijtihad, libertà, rivoluzione, 11 gennaio 2011, velo, niqab, integralisti, Woman, Personal Status Code (CSP), Koran, modernity, conservatism, freedom, revolution, January 11th 2011, veil, fundamentalists, Salafiti, Salafis, Sharī‘a

Abstract

Going back to the basics of Islamic womenʹs history, its construction and its evolution over time, we show the example of Tunisia, the only country in the Arab world, to have chosen a Womenʹs Status Code already since 1956, that is choosing modernity. In the aftermath of the Revolution in January 2011, womenʹs rights are no longer protected by a new statement by certain parties as well as by a conservative male fringe. If the revolution had a Tunisian womanʹs voice, the election in October 23rd 2011 renewed a fundamentalist and male echo. Today the society is in danger. The civil struggle must continue against the planned Islamic society. It is important to safeguard the achievements as independence and fundamental rights, to try to go further, strengthening the foundations of equality between women and men in work, family and society, but especially to separate the political view from the religious one to ensure rules of democracy and equality between the sexes in order to put an end to the ʺsacralizationʺ of discrimination. This is a duty to the feminine and the masculine.

Tornando alle basi di una storia dell’Islam al femminile, alla sua realizzazione e alla sua evoluzione nel tempo, si porta l’esempio della Tunisia, unico paese del mondo arabo, ad avere dotato la sua società di un Codice dello Statuto della Donna già dal 1956, scegliendo la modernità. All’indomani della Rivoluzione del gennaio 2011, i diritti delle donne non sono più al riparo da una rimessa in questione da parte di certi partiti come pure di una frangia maschile tradizionalista. Se la rivoluzione tunisina ha avuto voce di donna, il dopo elezioni del 23 ottobre 2011 si è rivelato macho e integralista. Oggi la società è in pericolo. La lotta civile deve continuare contro il progetto di società islamica. Si tratta di salvaguardare le conquiste principali, l’indipendenza e i diritti fondamentali, di provare ad andare oltre, consolidando le basi dell’ uguaglianza tra le donne e gli uomini, nel lavoro, nella famiglia e nella società, ma soprattutto di separare il politico dal religioso per garantire le regole della democrazia e dell’uguaglianza tra i due sessi al fine di mettere fine alla “sacralizzazione” delle discriminazioni. È un dovere al femminile e al maschile.

Published
2012-06-30
Section
Focus